Il passaporto è un documento di identità che permette di viaggiare all’estero e al rinnovo del documento occorre corredare la richiesta con una foto datata non oltre 6 mesi dal momento in cui è stata scattata. Per essere valida, una foto tessera per passaporto deve rispettare specifiche regole di dimensioni e qualità stabilite a livello internazionale e nazionale (norme ICAO). Sebbene ogni paese può scegliere il proprio formato, alcuni Paesi extra-UE – ivi incluso il Regno Unito – richiedono requisiti diversi per il formato cartaceo e per quello digitale. Gli Stati Uniti, per esempio, richiedono il rapporto quadratico dell’immagine.
Quali sono le norme europee e internazionali valide per la foto del passaporto
La prima regola da rispettare è la dimensione della foto che per tutti i paesi europei deve corrispondere a 45 mm di altezza per 35 mm di larghezza. La dimensione del viso in proporzione deve essere compresa tra i 32 e 36 mm, dalla parte inferiore del mento fino alla parte superiore della testa (volume dei capelli escluso), pari al 70/80% della dimensione della fototessera. Il viso deve essere ben inquadrato e visibile. In genere, la foto deve rappresentare una piccola parte delle spalle (in basso) e della capigliatura (in alto).
Altro elemento importante è lo sfondo di colore bianco e uniforme affinché si crei il giusto equilibrio di contrasto con il colore della pelle e dei capelli. Quindi, sono da escludere tutti gli sfondi scuri, i muri con carte da parati o motivi disegnati, o con oggetti sullo sfondo.
Per essere conforme ai requisiti, la foto per passaporto deve essere nitida. La nitidezza è data dal corretto posizionamento della fotocamera da collocare su un treppiede per evitare che il movimento della mano la renda sfocata. Inoltre, è importante la corretta fonte di luce: occorre posizionarsi in una stanza ben illuminata con il viso in piena luce e senza ombre sul viso.
Per la corretta illuminazione è fondamentale utilizzare una luce che illumina il viso in modo omogeneo, in modo tale che i tratti del viso siano ben visibili. Allo stesso modo, una fototessera in cui il viso risulta troppo illuminato sotto una luce troppo forte è motivo di rifiuto perché una luce eccessiva che si riflette sul viso potrebbe rendere poco visibili alcuni tratti e dettagli dei lineamenti.
Relativamente alle foto digitali, è raccomandata una risoluzione di 600 dpi ottimale per essere accettata.
Ulteriori considerazioni su come fare una fototessera per passaporto
Alcune fototessere possono essere rifiutate per una serie di motivi ai quali apparentemente non si bada quando si scatta una foto:
- La posizione della testa e l’espressione del viso: la testa deve essere posizionata perfettamente dritta, né inclinata in avanti, né indietro né lateralmente. Non deve essere girata di profilo o di sbieco, ma rivolta in avanti in modo che entrambe le orecchie siano ben visibili e allineate. Inoltre, l’espressione del viso deve essere neutrale o seria, non si deve sorridere e la bocca deve essere completamente chiusa.
- Gli occhiali: chi indossa gli occhiali da vista per prescrizione, deve scattare la foto con gli occhiali che indossa normalmente nella quotidianità purché la montatura non oscuri né crei ombre sugli occhi. Pertanto gli occhiali devono essere ben posizionati in modo da non coprire gli occhi e le sopracciglia. Le lenti degli occhiali, inoltre, non devono riflettere la luce e non è consentito indossare occhiali con lenti scure per scattare la fototessera.
- Lo sguardo: l’iride nella foto per passaporto deve essere chiaramente visibile. Quindi, sono rifiutate le foto con gli occhi chiusi o parzialmente chiusi, nascosti da ciuffi di capelli o con lo sguardo non rivolto in camera e quindi non centrato. La fototessera è valida solo quando gli occhi guardano dritto nell’obiettivo e l’iride è ben visibile.
- Capelli e copricapi: la fototessera per passaporto si scatta senza indossare copricapi: cappelli, sciarpe, foulard o veli. Tuttavia, per motivi religiosi alcuni possono indossare copricapi purché il viso non venga nascosto da oggetti o ombre che renderebbero impossibile l’inequivocabile identificazione della persona.